sabato 25 aprile 2015

DAL 26 AL 30 APRILE 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE


26 APRILE 2015

tradizioni veneziane - Arsenale Aperto
 


Arsenale Aperto: due giornate di festa e di apertura per far conoscere l’Arsenale ai cittadini. La manifestazione si compone di una serie di percorsi liberi, visite guidate agli edifici restaurati, agli spazi di lavoro e ai laboratori, regate, scuola di voga, tornei sportivi, attività per bambini, seminari, mostre, spettacoli, musica e punti di ristoro.
 
Ingresso libero!
Per le due giornate di Arsenale Aperto 2015, è possibile accedere liberamente alle aree dell’Arsenale nord. Dove non è indicato, le attività in programma non richiedono la prenotazione per cui è sufficiente presentarsi in loco all’orario di inizio attività. A fine pagina è presente la lista di attività per cui è prevista la prenotazione.
 
 

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33777.htm





Istanti di quotidiano
      

La mostra individuale di Carla Bagno. Artista che vive e lavora a Venezia, Carla Bagno si avvicina alla pittura relativamente tardi, anche se va detto che, fin dalla più tenera età, si sentiva attratta da questo mondo e amava disegnare e cimentarsi con la copia dal vero. Gli studi prima, due lauree, e gli impegni di lavoro poi l'hanno distolta da quella passione, che era rimasta assopita, ma che col tempo riemergeva. Dal 2006 frequenta i corsi di disegno e pittura tenuti da Maria Teresa Sartori e Franco S. Bianchi che proseguono fino al 2011 con il Liceo Artistico di Venezia, perfezio-nandosi sotto la guida del prof. Maurizio Favaretto. Entra nel mondo della pittura in punta di piedi ma con le idee molto chiare su ciò che intende esprimere. Carla predilige la tecnica ad olio, acrilico e tempera. Adora fissare con schizzi veloci a matita e a inchiostro quello che vede sul suo taccuino da viaggio.
Ora, finalmente, si sente pronta ad affrontare il parere del pubblico con la sua prima personale. Va detto che la sua partecipazione a vari concorsi e numerose collettive, nelle quali ha avuto riconoscimenti e premiazioni, sono una oggettiva affermazione delle sue capacità pittoriche. Se esiste una pittura che riveli la personalità dell'artista, quella di Carla è senz'altro da annoverare tra queste. Infatti ogni sua opera, qualunque sia il soggetto, si potrebbe intitolare 'autoritratto', tanto di lei c'è nelle sue opere. Nel dipingere, Carla, esprime un suo mondo dove la realtà viene filtrata attraverso la lente soffusa del suo vedere le cose.
Non ci sono urla, ne ricerca gratuita di effetti, tutto viene reso per mezzo di velature e piccoli tocchi di pennello. Le sue opere sono intrise di luce tenue e il sole, nei suoi dipinti non abbacina. I suoi soggetti, siano essi ritratti o paesaggi, vengono rivelati usando leggere variazioni cromatiche che fanno affiorare gli elementi e disvelano le luci e le ombre, dando all'insieme un particolare effetto tonale. È inevitabilmente figlia della grande tradizione veneziana e da questa ha ereditato la magia del comporre la sua pittura direttamente con il colore, senza passare dalla 'restrizione' del disegno preventivo. Le sue composizioni danno una visione poetica, priva di accenti eccessivi. Sa esprimere, con pochi tratti, in un lieve sussurro, la visione di un mondo fatto di piccole cose, ma che hanno la capacità evocativa di chi sa osservare e vedere. È piacevole immergersi in questo suo mondo dove regna un'atmosfera di serenità e noi siamo grati a Carla per essere stati invitati a condividere la sua poetica. (Testo a cura di Franco Sergio Bianchi)
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33761.htm






Wanderlust
 


Mostra di:
Collettivo C13: Matteo Bagolin, Carola Castagna, Andrea Da Tos, Stefano Giglio, Elena Lombardi
Artisti giapponesi: Hidemi Terada, Masako Sato, Masanori Takamori, Saori Yabe, Yoshiharu Miyahara, Rie Miyatake, Tae Ikeda
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33801.htm





Contents in Continents

L'Atelier 3 + 10, un loft destinato alla ricerca sul contemporaneo, sarà inaugurato con la mostra collettiva Contents in Continents, curata da Saverio Simi de Burgis.
L’esposizione intende dare avvio concreto all’apertura di un’area di 500 metri quadrati, gestita da artisti internazionali, alcuni residenti a Venezia, aprendosi a confronti polivalenti e interculturali con le realtà giovanili attualmente più emergenti, in molti casi usciti da poco dagli studi accademici dei vari laboratori di ricerca. L’attuale mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di due artisti qui residenti quali Marija Markovic ( Belgrado, 1982) e Zhongqi Geng (Shenyang, 1982) assieme al curatore. Questa prima rassegna vedrà la partecipazione di artisti presenti sul territorio come Daniele Bianchi, Silvano Tessarollo, Gino Blanc, Silvia de’ Giudici, Alessandro Lombardo, Luka Sirok, Elena Marocchi, Roberta Cianciola, Bruno Amplatz, Aran Nbimurwanko, Raniero Piccoli, Ivana Bukovac, Iva Lulashi, Anabel Ciliberti, assieme a un nutrito gruppo di artisti cinesi Zhao Bing, Liao Biru, Yang Yifan, He Shuo, Jia Minghao, Zhang Yue, Dai Yong, Lu Kangyou e con la partecipazione di Annalisa Tornabene, docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Stefania Albertini e Giampiero Moioli (Albertini e Moioli), docenti di Scultura a Brera, a Milano, dove stanno portando avanti una ricerca legata alle nuove tecnologie applicate alla scultura. Con questa mostra dal carattere multimediale si intende entrare nel processo realizzativo di un’opera che contribuisca a leggere e a chiarire il rapporto di complementarietà tra il suo processo ideativo, contenutistico, e l’evidente e opportuna rispondenza del fare manuale attraverso i vari media utilizzati, da quelli tradizionali a quelli più innovativi. Contents in Continents, vuole dare avvio a una serie di iniziative e di approfondimenti dove il laboratorio dell’artista possa diventare luogo espositivo aperto al pubblico e al rapporto con altri artisti per una crescita comune, in tal senso in una logica lontana dal chiuso mondo concepito all’interno dell’antica bottega rinascimentale. Un luogo di confronto che si apra in primis a un dibattito costruttivo con le stesse Accademie di Belle Arti ma soprattutto sempre più concretamente e direttamente con le realtà esterne presenti e attive nel territorio, ma non solo.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33859.htm






Gli Amici della Macchia
 



Esposizione di arte contemporanea degli/le artisti/e che aderiscono a Mandragola e partecipano ai corsi guidati dal Maestro Barbieri Pietro.
Il gruppo consta di pittrici e pittori che ormai da diversi anni si ritrovano insieme con l’intento di socializzare mentre apprendono le basi della pittura e le varie nozioni che ne conseguono.
'....La gioia immensa che si prova nello spalmare il colore sul supporto, veder nascere qualcosa da un'idea: un paesaggio o una figura...un segno o una serie di macchie, che importa, qualcosa nasce e si riversa dalla mente alla mano fin sulla tela per farti sognare, giocare come quand'eri bambino e vedevi dal nulla nascere un sole, una casetta, un cuore... Momento personale.. Perchè la pittura è questo, un momento tutto tuo per dialogare con te stesso....' (tratto dalla dedica del maestro Barbieri agli Amici della Macchia).
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Biglietto: ingresso libero
 
 







mostre - Radici
 


Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
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Biglietto: ingresso libero
 









27 APRILE 2015


Istanti di quotidiano
      

La mostra individuale di Carla Bagno. Artista che vive e lavora a Venezia, Carla Bagno si avvicina alla pittura relativamente tardi, anche se va detto che, fin dalla più tenera età, si sentiva attratta da questo mondo e amava disegnare e cimentarsi con la copia dal vero. Gli studi prima, due lauree, e gli impegni di lavoro poi l'hanno distolta da quella passione, che era rimasta assopita, ma che col tempo riemergeva. Dal 2006 frequenta i corsi di disegno e pittura tenuti da Maria Teresa Sartori e Franco S. Bianchi che proseguono fino al 2011 con il Liceo Artistico di Venezia, perfezio-nandosi sotto la guida del prof. Maurizio Favaretto. Entra nel mondo della pittura in punta di piedi ma con le idee molto chiare su ciò che intende esprimere. Carla predilige la tecnica ad olio, acrilico e tempera. Adora fissare con schizzi veloci a matita e a inchiostro quello che vede sul suo taccuino da viaggio.
Ora, finalmente, si sente pronta ad affrontare il parere del pubblico con la sua prima personale. Va detto che la sua partecipazione a vari concorsi e numerose collettive, nelle quali ha avuto riconoscimenti e premiazioni, sono una oggettiva affermazione delle sue capacità pittoriche. Se esiste una pittura che riveli la personalità dell'artista, quella di Carla è senz'altro da annoverare tra queste. Infatti ogni sua opera, qualunque sia il soggetto, si potrebbe intitolare 'autoritratto', tanto di lei c'è nelle sue opere. Nel dipingere, Carla, esprime un suo mondo dove la realtà viene filtrata attraverso la lente soffusa del suo vedere le cose.
Non ci sono urla, ne ricerca gratuita di effetti, tutto viene reso per mezzo di velature e piccoli tocchi di pennello. Le sue opere sono intrise di luce tenue e il sole, nei suoi dipinti non abbacina. I suoi soggetti, siano essi ritratti o paesaggi, vengono rivelati usando leggere variazioni cromatiche che fanno affiorare gli elementi e disvelano le luci e le ombre, dando all'insieme un particolare effetto tonale. È inevitabilmente figlia della grande tradizione veneziana e da questa ha ereditato la magia del comporre la sua pittura direttamente con il colore, senza passare dalla 'restrizione' del disegno preventivo. Le sue composizioni danno una visione poetica, priva di accenti eccessivi. Sa esprimere, con pochi tratti, in un lieve sussurro, la visione di un mondo fatto di piccole cose, ma che hanno la capacità evocativa di chi sa osservare e vedere. È piacevole immergersi in questo suo mondo dove regna un'atmosfera di serenità e noi siamo grati a Carla per essere stati invitati a condividere la sua poetica. (Testo a cura di Franco Sergio Bianchi)
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33761.htm






Contents in Continents

L'Atelier 3 + 10, un loft destinato alla ricerca sul contemporaneo, sarà inaugurato con la mostra collettiva Contents in Continents, curata da Saverio Simi de Burgis.
L’esposizione intende dare avvio concreto all’apertura di un’area di 500 metri quadrati, gestita da artisti internazionali, alcuni residenti a Venezia, aprendosi a confronti polivalenti e interculturali con le realtà giovanili attualmente più emergenti, in molti casi usciti da poco dagli studi accademici dei vari laboratori di ricerca. L’attuale mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di due artisti qui residenti quali Marija Markovic ( Belgrado, 1982) e Zhongqi Geng (Shenyang, 1982) assieme al curatore. Questa prima rassegna vedrà la partecipazione di artisti presenti sul territorio come Daniele Bianchi, Silvano Tessarollo, Gino Blanc, Silvia de’ Giudici, Alessandro Lombardo, Luka Sirok, Elena Marocchi, Roberta Cianciola, Bruno Amplatz, Aran Nbimurwanko, Raniero Piccoli, Ivana Bukovac, Iva Lulashi, Anabel Ciliberti, assieme a un nutrito gruppo di artisti cinesi Zhao Bing, Liao Biru, Yang Yifan, He Shuo, Jia Minghao, Zhang Yue, Dai Yong, Lu Kangyou e con la partecipazione di Annalisa Tornabene, docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Stefania Albertini e Giampiero Moioli (Albertini e Moioli), docenti di Scultura a Brera, a Milano, dove stanno portando avanti una ricerca legata alle nuove tecnologie applicate alla scultura. Con questa mostra dal carattere multimediale si intende entrare nel processo realizzativo di un’opera che contribuisca a leggere e a chiarire il rapporto di complementarietà tra il suo processo ideativo, contenutistico, e l’evidente e opportuna rispondenza del fare manuale attraverso i vari media utilizzati, da quelli tradizionali a quelli più innovativi. Contents in Continents, vuole dare avvio a una serie di iniziative e di approfondimenti dove il laboratorio dell’artista possa diventare luogo espositivo aperto al pubblico e al rapporto con altri artisti per una crescita comune, in tal senso in una logica lontana dal chiuso mondo concepito all’interno dell’antica bottega rinascimentale. Un luogo di confronto che si apra in primis a un dibattito costruttivo con le stesse Accademie di Belle Arti ma soprattutto sempre più concretamente e direttamente con le realtà esterne presenti e attive nel territorio, ma non solo.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33859.htm






Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 




Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
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Biglietto: ingresso libero






Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual
      


A Venezia una mostra dedicata all’artista polacca che ha reinterpretato le grandi folle di individui. 110 sculture in juta saranno esposte per la prima volta a San Giorgio Maggiore.
Magdalena Abakanowicz (Falenty, 1930) è una scultrice polacca che utilizza spesso il tessuto come principale medium artistico. Dal 12 aprile al 2 agosto 2015 la galleria Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e Sigifredo di Canossa in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini presentano sull’Isola di San Giorgio Maggiore Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual, a cura di Luca Massimo Barbero. La mostra, incentrata sul ciclo che nel corso della sua lunga carriera l’artista ha dedicato al tema delle Folle, vedrà esposta, per la prima volta a Venezia, una gigantesca installazione di 110 figure in juta.
“Forse l'esperienza della folla, che aspetta passivamente in fila, ma pronta a calpestare, distruggere o adorare a comando come una creatura senza testa, è diventata il fulcro della mia analisi. E forse era una fascinazione per la scala del corpo umano. O un desiderio di determinare la quantità minima necessaria per esprimere il tutto.” Così l’artista Magdalena Abakanowicz ha definito il suo interesse per il tema delle Folle, soggetto che costituisce la parte più importante della sua opera creativa. Di Folle ne esistono infatti vari esempi, diversi nel numero e nella postura delle figure rappresentate: in piedi, mentre camminano o stanno sedute. Costruite in tessuto, ma anche in altri materiali, ogni scultura è unica ed è stata realizzata personalmente dalla stessa Abakanowicz in diverse fasi del suo percorso artistico.
“Penso che l’impatto dell’opera di Magdalena Abakanowicz – afferma il curatore della mostra Luca Massimo Barbero - riassuma attraverso il forte senso di folla e di gruppo una condizione umana, un senso esistenziale dove l’uomo, spesso privo di volto nella sua forma astante e smarrita, ritrova e riperde se stesso. Il ritorno a Venezia di una sua opera così significativa dopo la sua presenza alla Biennale di Venezia - con “Studio fatturale” nel 1968; “Identità e Alterità, a Brief History of the Human Body” nel 1995 dove ha presentato l’installazione di 22 sculture in juta “Crowd I” nella sala principale del Padiglione Italia; con l’installazione “Hand-like Trees” sulla Riva degli Schiavoni nel 1997, e rappresentando la Polonia nel 1980 con l’installazione “Embryology” - si legge oggi come un omaggio ad un’artista che segna e rappresenta la sperimentazione in scultura degli ultimi decenni. Il senso teatrale di questo gruppo di persone va letto come una volontà di porre sullo stesso livello visitatore e opera in uno scambio tra le “folle” che assume anche il senso di una straordinaria, tragica e umana coreografia; un gioco fra le parti: l’umano e la statua.”
Le Folle della Abakanowicz, in varie installazioni e conformazioni, sono state esposte in tutto il mondo, dalla mostra itinerante Retrospective Exhibition negli USA e in Canada (1982), che fra le tappe ha visto il Metropolitan Museum of Art, New York, il Museum Contemporary Art, Chicago, il Dallas Museum of Fine Arts, Dallas, il Musée d'Art Contemporain, Montréal, fino allo Städel Museum di Francoforte (1989). Nel 1991 è stata organizzata una grande retrospettiva in Giappone al Sezon Museum of Art, Tokyo e al Museum of Contemporary Art, Hiroshima. Emozionante e di pregio la mostra Hurma nel 2004 è stata esposta a Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière, Parigi. Molti gruppi delle sue serie di sculture si trovano all’esterno, come per esempio nel Raymond Nasher Sculpture Garden (Dallas), nel Millenium Park di Chicago e a Poznań, o in importanti collezioni private, come la Fondazione Margulies a Miami, e la Collezione Giuliano Gori vicino a Pistoia, in Italia
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33367.htm






28 APRILE 2015


Istanti di quotidiano
      

La mostra individuale di Carla Bagno. Artista che vive e lavora a Venezia, Carla Bagno si avvicina alla pittura relativamente tardi, anche se va detto che, fin dalla più tenera età, si sentiva attratta da questo mondo e amava disegnare e cimentarsi con la copia dal vero. Gli studi prima, due lauree, e gli impegni di lavoro poi l'hanno distolta da quella passione, che era rimasta assopita, ma che col tempo riemergeva. Dal 2006 frequenta i corsi di disegno e pittura tenuti da Maria Teresa Sartori e Franco S. Bianchi che proseguono fino al 2011 con il Liceo Artistico di Venezia, perfezio-nandosi sotto la guida del prof. Maurizio Favaretto. Entra nel mondo della pittura in punta di piedi ma con le idee molto chiare su ciò che intende esprimere. Carla predilige la tecnica ad olio, acrilico e tempera. Adora fissare con schizzi veloci a matita e a inchiostro quello che vede sul suo taccuino da viaggio.
Ora, finalmente, si sente pronta ad affrontare il parere del pubblico con la sua prima personale. Va detto che la sua partecipazione a vari concorsi e numerose collettive, nelle quali ha avuto riconoscimenti e premiazioni, sono una oggettiva affermazione delle sue capacità pittoriche. Se esiste una pittura che riveli la personalità dell'artista, quella di Carla è senz'altro da annoverare tra queste. Infatti ogni sua opera, qualunque sia il soggetto, si potrebbe intitolare 'autoritratto', tanto di lei c'è nelle sue opere. Nel dipingere, Carla, esprime un suo mondo dove la realtà viene filtrata attraverso la lente soffusa del suo vedere le cose.
Non ci sono urla, ne ricerca gratuita di effetti, tutto viene reso per mezzo di velature e piccoli tocchi di pennello. Le sue opere sono intrise di luce tenue e il sole, nei suoi dipinti non abbacina. I suoi soggetti, siano essi ritratti o paesaggi, vengono rivelati usando leggere variazioni cromatiche che fanno affiorare gli elementi e disvelano le luci e le ombre, dando all'insieme un particolare effetto tonale. È inevitabilmente figlia della grande tradizione veneziana e da questa ha ereditato la magia del comporre la sua pittura direttamente con il colore, senza passare dalla 'restrizione' del disegno preventivo. Le sue composizioni danno una visione poetica, priva di accenti eccessivi. Sa esprimere, con pochi tratti, in un lieve sussurro, la visione di un mondo fatto di piccole cose, ma che hanno la capacità evocativa di chi sa osservare e vedere. È piacevole immergersi in questo suo mondo dove regna un'atmosfera di serenità e noi siamo grati a Carla per essere stati invitati a condividere la sua poetica. (Testo a cura di Franco Sergio Bianchi)
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33761.htm






Rust, le sculture di Louise Manzon
 


Sull’Isola di San Giorgio Maggiore saranno esposte le opere più recenti di Louise Manzon.
Rust non solo come la ruggine, la corrosione che intacca la materia da parte di agenti atmosferici ma, anche, come la tendenza di un manufatto metallico a tornare al suo stato originale nel quale si trova in natura: una rinascita, un’opportunità.
L’installazione site specific, progettata da Louise Manzon per questa occasione, sviluppa alcuni dei temi creativi più cari all’artista: le figure femminili e il loro ruolo di vigili e materne custodi dei segreti della vita, le creature marine e l’importanza salvifica delle condizioni delle acque in cui vivono.
La figura femminile è quella di Tethis, nell’evidenza narcisistica di un corpo restituito con estrema risonanza (…). Una sorta di ventaglio orna il capo della mitologica divinità.Una struttura barocca regge l’impianto scultoreo, una conformazione avvolgente ne articola i volumi nel corpo e nelle vesti. La linea curva crea il sospetto di un movimento verso l’alto, lo slancio verso aeree posizioni e miracolose impennate che sottraggono Tethis alla legge di gravità“. Achille Bonito Oliva nella sua presentazione
Il branco di pesci, a sua volta e con le sue forme primigenie, rappresenta la vita acquatica, la forza della genesi minacciata dall’inquinamento e dall’incuria, fattori che anche fuori dall’acqua insidiano la vitalità che l’artista fa risaltare nelle proprie opere, dai colori vivaci e dalle forme guizzanti. Modellate in una terracotta a volte trasfigurata in una materia quasi ferrea, le sculture di Louise Manzon rievocano natanti primigeni, le prime forme di vita acquatica che emergono dalle profondità degli abissi, in una eleganza delle fogge senza tempo, che restituiscono la gioia di un mondo che ha vissuto e vive con noi, con i nostri miti e le nostre storie. Figure antiche ma attualissime che ci ricordano l’importanza della protezione dell’ambiente e della centralità del rapporto tra umanità, natura e cultura.
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 






Leggo dondolando
      

Il Festival della lettura si compone di numerose occasioni di incontro. Il principale obiettivo dell'evento è il cosiddetto bookcrossing, intitolato 'Leggo dondolando'. Si ha la possibilità di prendere un libro, di leggerlo e farlo viaggiare. Dopo aver letto i libri si riportano dove sono stati trovati. Come si riconoscono i libri? Grazie un’apposita etichetta!Al termine del festival i libri verranno donati alle scuole e alle biblioteche.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33779.htm







Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia 1957-1962
 





Proseguendo la fattiva collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, la Casa del Cinema ospita una nuova mostra fotografica d’ambientazione veneziana: Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia. 1957 – 1962. La mostra prosegue nel lavoro di ricerca, archiviazione e valorizzazione del vasto e spesso inesplorato patrimonio fotografico degli autori veneziani che, nel corso della seconda metà del Novecento, hanno documentato “per immagini” Venezia e il suo territorio, l’economia e la società. Il progetto fotografico portato avanti da Gigi Ferrigno, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, sul “Luna Park” di riva degli Schiavoni e in altri campi veneziani che allora ospitavano le “giostre”, aveva scopi di documentazione sociale e d’intima indagine sull’uomo e sulla dignità della persona, sui suoi riti e sul “tempo lento” che ne scandiva il ritmo della vita. Non si trattava dunque di esercizio tecnico ed estetico fine a se stesso, ma di vera e propria presa di coscienza di un nuovo modo di fare fotografia, secodo i dettami della fotografia sociale d’oltreoceano ma senza ignorare le correnti sperimentali già affermate a livello internazionale.
Sono esposte in mostra una trentina di fotografie che ci raccontano, o ci ricordano, la “magicità” del Luna Park. Nelle fotografie di Ferrigno scopriamo così un mondo di luci, sguardi e zucchero filato, riflessi e “storie umane” che allo sguardo del visitatore potranno sembrare perfino surreali. Un mondo semplice e spontaneo che non può non farci pensare a un certo neorealismo nel cinema, per dichiarata ammissione dello stesso Ferrigno. Dall’Arsenale sino a San Zaccaria: un chilometro continuo d’intreccio di tubi e di baracche in ferro e legno, di fili elettrici e di “scintille”, di barchette e di ottovolanti, di fucili ad aria compressa e di pesciolini rossi, di odori di olio bruciato e di profumo di frittelle e zucchero filato. Fotografie veloci, per lo più scattate di sera senza cavalletto e senza flash che altrimenti, come dice Ferrigno, rischiava di “congelare troppo l’immagine”. Immagini dove l’attimo colto al volo arricchiva di un valore estetico ed innovativo quel certo “mosso” e gli effetti stranianti che questo rimandava sulla carta fotografica: spettacolari e quasi simboliche le scintille ed i riflessi dell’automobile in curva sull’autodromo elettrico, alla guida un confuso soggetto maschile che, pur senza averne noi la certezza, pare fissare l’obiettivo del fotografo, impressionando la pellicola e restituendoci un’incredibile fotografia di grande dinamismo e suggestione quasi futurista.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33477.htm






29 APRILE 2015


Istanti di quotidiano
      

La mostra individuale di Carla Bagno. Artista che vive e lavora a Venezia, Carla Bagno si avvicina alla pittura relativamente tardi, anche se va detto che, fin dalla più tenera età, si sentiva attratta da questo mondo e amava disegnare e cimentarsi con la copia dal vero. Gli studi prima, due lauree, e gli impegni di lavoro poi l'hanno distolta da quella passione, che era rimasta assopita, ma che col tempo riemergeva. Dal 2006 frequenta i corsi di disegno e pittura tenuti da Maria Teresa Sartori e Franco S. Bianchi che proseguono fino al 2011 con il Liceo Artistico di Venezia, perfezio-nandosi sotto la guida del prof. Maurizio Favaretto. Entra nel mondo della pittura in punta di piedi ma con le idee molto chiare su ciò che intende esprimere. Carla predilige la tecnica ad olio, acrilico e tempera. Adora fissare con schizzi veloci a matita e a inchiostro quello che vede sul suo taccuino da viaggio.
Ora, finalmente, si sente pronta ad affrontare il parere del pubblico con la sua prima personale. Va detto che la sua partecipazione a vari concorsi e numerose collettive, nelle quali ha avuto riconoscimenti e premiazioni, sono una oggettiva affermazione delle sue capacità pittoriche. Se esiste una pittura che riveli la personalità dell'artista, quella di Carla è senz'altro da annoverare tra queste. Infatti ogni sua opera, qualunque sia il soggetto, si potrebbe intitolare 'autoritratto', tanto di lei c'è nelle sue opere. Nel dipingere, Carla, esprime un suo mondo dove la realtà viene filtrata attraverso la lente soffusa del suo vedere le cose.
Non ci sono urla, ne ricerca gratuita di effetti, tutto viene reso per mezzo di velature e piccoli tocchi di pennello. Le sue opere sono intrise di luce tenue e il sole, nei suoi dipinti non abbacina. I suoi soggetti, siano essi ritratti o paesaggi, vengono rivelati usando leggere variazioni cromatiche che fanno affiorare gli elementi e disvelano le luci e le ombre, dando all'insieme un particolare effetto tonale. È inevitabilmente figlia della grande tradizione veneziana e da questa ha ereditato la magia del comporre la sua pittura direttamente con il colore, senza passare dalla 'restrizione' del disegno preventivo. Le sue composizioni danno una visione poetica, priva di accenti eccessivi. Sa esprimere, con pochi tratti, in un lieve sussurro, la visione di un mondo fatto di piccole cose, ma che hanno la capacità evocativa di chi sa osservare e vedere. È piacevole immergersi in questo suo mondo dove regna un'atmosfera di serenità e noi siamo grati a Carla per essere stati invitati a condividere la sua poetica. (Testo a cura di Franco Sergio Bianchi)
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33761.htm







Contents in Continents

L'Atelier 3 + 10, un loft destinato alla ricerca sul contemporaneo, sarà inaugurato con la mostra collettiva Contents in Continents, curata da Saverio Simi de Burgis.
L’esposizione intende dare avvio concreto all’apertura di un’area di 500 metri quadrati, gestita da artisti internazionali, alcuni residenti a Venezia, aprendosi a confronti polivalenti e interculturali con le realtà giovanili attualmente più emergenti, in molti casi usciti da poco dagli studi accademici dei vari laboratori di ricerca. L’attuale mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di due artisti qui residenti quali Marija Markovic ( Belgrado, 1982) e Zhongqi Geng (Shenyang, 1982) assieme al curatore. Questa prima rassegna vedrà la partecipazione di artisti presenti sul territorio come Daniele Bianchi, Silvano Tessarollo, Gino Blanc, Silvia de’ Giudici, Alessandro Lombardo, Luka Sirok, Elena Marocchi, Roberta Cianciola, Bruno Amplatz, Aran Nbimurwanko, Raniero Piccoli, Ivana Bukovac, Iva Lulashi, Anabel Ciliberti, assieme a un nutrito gruppo di artisti cinesi Zhao Bing, Liao Biru, Yang Yifan, He Shuo, Jia Minghao, Zhang Yue, Dai Yong, Lu Kangyou e con la partecipazione di Annalisa Tornabene, docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Stefania Albertini e Giampiero Moioli (Albertini e Moioli), docenti di Scultura a Brera, a Milano, dove stanno portando avanti una ricerca legata alle nuove tecnologie applicate alla scultura. Con questa mostra dal carattere multimediale si intende entrare nel processo realizzativo di un’opera che contribuisca a leggere e a chiarire il rapporto di complementarietà tra il suo processo ideativo, contenutistico, e l’evidente e opportuna rispondenza del fare manuale attraverso i vari media utilizzati, da quelli tradizionali a quelli più innovativi. Contents in Continents, vuole dare avvio a una serie di iniziative e di approfondimenti dove il laboratorio dell’artista possa diventare luogo espositivo aperto al pubblico e al rapporto con altri artisti per una crescita comune, in tal senso in una logica lontana dal chiuso mondo concepito all’interno dell’antica bottega rinascimentale. Un luogo di confronto che si apra in primis a un dibattito costruttivo con le stesse Accademie di Belle Arti ma soprattutto sempre più concretamente e direttamente con le realtà esterne presenti e attive nel territorio, ma non solo.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33859.htm








Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual
      


A Venezia una mostra dedicata all’artista polacca che ha reinterpretato le grandi folle di individui. 110 sculture in juta saranno esposte per la prima volta a San Giorgio Maggiore.
Magdalena Abakanowicz (Falenty, 1930) è una scultrice polacca che utilizza spesso il tessuto come principale medium artistico. Dal 12 aprile al 2 agosto 2015 la galleria Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e Sigifredo di Canossa in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini presentano sull’Isola di San Giorgio Maggiore Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual, a cura di Luca Massimo Barbero. La mostra, incentrata sul ciclo che nel corso della sua lunga carriera l’artista ha dedicato al tema delle Folle, vedrà esposta, per la prima volta a Venezia, una gigantesca installazione di 110 figure in juta.
“Forse l'esperienza della folla, che aspetta passivamente in fila, ma pronta a calpestare, distruggere o adorare a comando come una creatura senza testa, è diventata il fulcro della mia analisi. E forse era una fascinazione per la scala del corpo umano. O un desiderio di determinare la quantità minima necessaria per esprimere il tutto.” Così l’artista Magdalena Abakanowicz ha definito il suo interesse per il tema delle Folle, soggetto che costituisce la parte più importante della sua opera creativa. Di Folle ne esistono infatti vari esempi, diversi nel numero e nella postura delle figure rappresentate: in piedi, mentre camminano o stanno sedute. Costruite in tessuto, ma anche in altri materiali, ogni scultura è unica ed è stata realizzata personalmente dalla stessa Abakanowicz in diverse fasi del suo percorso artistico.
“Penso che l’impatto dell’opera di Magdalena Abakanowicz – afferma il curatore della mostra Luca Massimo Barbero - riassuma attraverso il forte senso di folla e di gruppo una condizione umana, un senso esistenziale dove l’uomo, spesso privo di volto nella sua forma astante e smarrita, ritrova e riperde se stesso. Il ritorno a Venezia di una sua opera così significativa dopo la sua presenza alla Biennale di Venezia - con “Studio fatturale” nel 1968; “Identità e Alterità, a Brief History of the Human Body” nel 1995 dove ha presentato l’installazione di 22 sculture in juta “Crowd I” nella sala principale del Padiglione Italia; con l’installazione “Hand-like Trees” sulla Riva degli Schiavoni nel 1997, e rappresentando la Polonia nel 1980 con l’installazione “Embryology” - si legge oggi come un omaggio ad un’artista che segna e rappresenta la sperimentazione in scultura degli ultimi decenni. Il senso teatrale di questo gruppo di persone va letto come una volontà di porre sullo stesso livello visitatore e opera in uno scambio tra le “folle” che assume anche il senso di una straordinaria, tragica e umana coreografia; un gioco fra le parti: l’umano e la statua.”
Le Folle della Abakanowicz, in varie installazioni e conformazioni, sono state esposte in tutto il mondo, dalla mostra itinerante Retrospective Exhibition negli USA e in Canada (1982), che fra le tappe ha visto il Metropolitan Museum of Art, New York, il Museum Contemporary Art, Chicago, il Dallas Museum of Fine Arts, Dallas, il Musée d'Art Contemporain, Montréal, fino allo Städel Museum di Francoforte (1989). Nel 1991 è stata organizzata una grande retrospettiva in Giappone al Sezon Museum of Art, Tokyo e al Museum of Contemporary Art, Hiroshima. Emozionante e di pregio la mostra Hurma nel 2004 è stata esposta a Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière, Parigi. Molti gruppi delle sue serie di sculture si trovano all’esterno, come per esempio nel Raymond Nasher Sculpture Garden (Dallas), nel Millenium Park di Chicago e a Poznań, o in importanti collezioni private, come la Fondazione Margulies a Miami, e la Collezione Giuliano Gori vicino a Pistoia, in Italia
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33367.htm








Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 




Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
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Biglietto: ingresso libero







30 APRILE 2015


Istanti di quotidiano
      

La mostra individuale di Carla Bagno. Artista che vive e lavora a Venezia, Carla Bagno si avvicina alla pittura relativamente tardi, anche se va detto che, fin dalla più tenera età, si sentiva attratta da questo mondo e amava disegnare e cimentarsi con la copia dal vero. Gli studi prima, due lauree, e gli impegni di lavoro poi l'hanno distolta da quella passione, che era rimasta assopita, ma che col tempo riemergeva. Dal 2006 frequenta i corsi di disegno e pittura tenuti da Maria Teresa Sartori e Franco S. Bianchi che proseguono fino al 2011 con il Liceo Artistico di Venezia, perfezio-nandosi sotto la guida del prof. Maurizio Favaretto. Entra nel mondo della pittura in punta di piedi ma con le idee molto chiare su ciò che intende esprimere. Carla predilige la tecnica ad olio, acrilico e tempera. Adora fissare con schizzi veloci a matita e a inchiostro quello che vede sul suo taccuino da viaggio.
Ora, finalmente, si sente pronta ad affrontare il parere del pubblico con la sua prima personale. Va detto che la sua partecipazione a vari concorsi e numerose collettive, nelle quali ha avuto riconoscimenti e premiazioni, sono una oggettiva affermazione delle sue capacità pittoriche. Se esiste una pittura che riveli la personalità dell'artista, quella di Carla è senz'altro da annoverare tra queste. Infatti ogni sua opera, qualunque sia il soggetto, si potrebbe intitolare 'autoritratto', tanto di lei c'è nelle sue opere. Nel dipingere, Carla, esprime un suo mondo dove la realtà viene filtrata attraverso la lente soffusa del suo vedere le cose.
Non ci sono urla, ne ricerca gratuita di effetti, tutto viene reso per mezzo di velature e piccoli tocchi di pennello. Le sue opere sono intrise di luce tenue e il sole, nei suoi dipinti non abbacina. I suoi soggetti, siano essi ritratti o paesaggi, vengono rivelati usando leggere variazioni cromatiche che fanno affiorare gli elementi e disvelano le luci e le ombre, dando all'insieme un particolare effetto tonale. È inevitabilmente figlia della grande tradizione veneziana e da questa ha ereditato la magia del comporre la sua pittura direttamente con il colore, senza passare dalla 'restrizione' del disegno preventivo. Le sue composizioni danno una visione poetica, priva di accenti eccessivi. Sa esprimere, con pochi tratti, in un lieve sussurro, la visione di un mondo fatto di piccole cose, ma che hanno la capacità evocativa di chi sa osservare e vedere. È piacevole immergersi in questo suo mondo dove regna un'atmosfera di serenità e noi siamo grati a Carla per essere stati invitati a condividere la sua poetica. (Testo a cura di Franco Sergio Bianchi)
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33761.htm






Contents in Continents

L'Atelier 3 + 10, un loft destinato alla ricerca sul contemporaneo, sarà inaugurato con la mostra collettiva Contents in Continents, curata da Saverio Simi de Burgis.
L’esposizione intende dare avvio concreto all’apertura di un’area di 500 metri quadrati, gestita da artisti internazionali, alcuni residenti a Venezia, aprendosi a confronti polivalenti e interculturali con le realtà giovanili attualmente più emergenti, in molti casi usciti da poco dagli studi accademici dei vari laboratori di ricerca. L’attuale mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di due artisti qui residenti quali Marija Markovic ( Belgrado, 1982) e Zhongqi Geng (Shenyang, 1982) assieme al curatore. Questa prima rassegna vedrà la partecipazione di artisti presenti sul territorio come Daniele Bianchi, Silvano Tessarollo, Gino Blanc, Silvia de’ Giudici, Alessandro Lombardo, Luka Sirok, Elena Marocchi, Roberta Cianciola, Bruno Amplatz, Aran Nbimurwanko, Raniero Piccoli, Ivana Bukovac, Iva Lulashi, Anabel Ciliberti, assieme a un nutrito gruppo di artisti cinesi Zhao Bing, Liao Biru, Yang Yifan, He Shuo, Jia Minghao, Zhang Yue, Dai Yong, Lu Kangyou e con la partecipazione di Annalisa Tornabene, docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Stefania Albertini e Giampiero Moioli (Albertini e Moioli), docenti di Scultura a Brera, a Milano, dove stanno portando avanti una ricerca legata alle nuove tecnologie applicate alla scultura. Con questa mostra dal carattere multimediale si intende entrare nel processo realizzativo di un’opera che contribuisca a leggere e a chiarire il rapporto di complementarietà tra il suo processo ideativo, contenutistico, e l’evidente e opportuna rispondenza del fare manuale attraverso i vari media utilizzati, da quelli tradizionali a quelli più innovativi. Contents in Continents, vuole dare avvio a una serie di iniziative e di approfondimenti dove il laboratorio dell’artista possa diventare luogo espositivo aperto al pubblico e al rapporto con altri artisti per una crescita comune, in tal senso in una logica lontana dal chiuso mondo concepito all’interno dell’antica bottega rinascimentale. Un luogo di confronto che si apra in primis a un dibattito costruttivo con le stesse Accademie di Belle Arti ma soprattutto sempre più concretamente e direttamente con le realtà esterne presenti e attive nel territorio, ma non solo.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33859.htm






Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 




Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
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Biglietto: ingresso libero







Rust, le sculture di Louise Manzon
 


Sull’Isola di San Giorgio Maggiore saranno esposte le opere più recenti di Louise Manzon.
Rust non solo come la ruggine, la corrosione che intacca la materia da parte di agenti atmosferici ma, anche, come la tendenza di un manufatto metallico a tornare al suo stato originale nel quale si trova in natura: una rinascita, un’opportunità.
L’installazione site specific, progettata da Louise Manzon per questa occasione, sviluppa alcuni dei temi creativi più cari all’artista: le figure femminili e il loro ruolo di vigili e materne custodi dei segreti della vita, le creature marine e l’importanza salvifica delle condizioni delle acque in cui vivono.
La figura femminile è quella di Tethis, nell’evidenza narcisistica di un corpo restituito con estrema risonanza (…). Una sorta di ventaglio orna il capo della mitologica divinità.Una struttura barocca regge l’impianto scultoreo, una conformazione avvolgente ne articola i volumi nel corpo e nelle vesti. La linea curva crea il sospetto di un movimento verso l’alto, lo slancio verso aeree posizioni e miracolose impennate che sottraggono Tethis alla legge di gravità“. Achille Bonito Oliva nella sua presentazione
Il branco di pesci, a sua volta e con le sue forme primigenie, rappresenta la vita acquatica, la forza della genesi minacciata dall’inquinamento e dall’incuria, fattori che anche fuori dall’acqua insidiano la vitalità che l’artista fa risaltare nelle proprie opere, dai colori vivaci e dalle forme guizzanti. Modellate in una terracotta a volte trasfigurata in una materia quasi ferrea, le sculture di Louise Manzon rievocano natanti primigeni, le prime forme di vita acquatica che emergono dalle profondità degli abissi, in una eleganza delle fogge senza tempo, che restituiscono la gioia di un mondo che ha vissuto e vive con noi, con i nostri miti e le nostre storie. Figure antiche ma attualissime che ci ricordano l’importanza della protezione dell’ambiente e della centralità del rapporto tra umanità, natura e cultura.
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Biglietto: ingresso libero